Secondo la tradizione, Confucio nacque nella città di Qufu nello Stato di Lu (ora parte dell’odierna provincia di Shandong) nel 551 a.C., durante il Periodo delle primavere e degli autunni. In quest’epoca si situa anche l’inizio del movimento filosofico delle Cento scuole di pensiero.
Sempre secondo la biografia tradizionale, riportata da Sima Qian nelle sue Memorie di uno storico, il padre di Confucio, che apparteneva ad una famiglia nobile impoverita discendente dalla dinastia Shang, aveva sposato a sessantacinque anni, in seconde nozze, una fanciulla di quindici anni. Un matrimonio del genere, secondo le consuetudini dell’epoca, era da considerarsi un’unione illecita (yěhé 野合). Confucio perse il padre all’età di tre anni, e fu allevato dalla madre, che riuscì ad assicurargli un’istruzione anche se la famiglia viveva in povertà.
Non ci sono notizie certe sulla vita di Confucio. La sua ascesa sociale lo pone nell’ambito della classe emergente Shì (士), a metà tra la vecchia nobiltà e la gente comune, alla quale, come Confucio, appartenevano uomini di talento ma di origini modeste che cercavano di raggiungere una posizione elevata grazie alle proprie doti intellettuali. Egli stesso, riferiscono i Dialoghi, vantava le sue umili origini che lo avrebbero spinto a sviluppare le sue capacità.[1]. Secondo Mencio (370 a.C. - 289 a.C.), Confucio si sarebbe occupato dell’amministrazione di negozi e di pascoli e bestiame [2]. Probabilmente, svolse compiti amministrativi per il governatore della provincia. Sima Qian, riferisce che dopo i cinquant’anni Confucio divenne ministro della giustizia del duca di Lu, ma fu in seguito costretto a dimettersi e ad andare in esilio. Iniziò quindi un lungo viaggio attraverso gli stati di Wei, Song, Chen, Cai, e Chu, cercando impiego presso i governanti come consigliere.[3].
Tornato nello stato di Lu, trascorse gli ultimi anni dedicandosi agli studi e all’insegnamento, circondato da un numero crescente di discepoli.
Sempre secondo la biografia tradizionale, riportata da Sima Qian nelle sue Memorie di uno storico, il padre di Confucio, che apparteneva ad una famiglia nobile impoverita discendente dalla dinastia Shang, aveva sposato a sessantacinque anni, in seconde nozze, una fanciulla di quindici anni. Un matrimonio del genere, secondo le consuetudini dell’epoca, era da considerarsi un’unione illecita (yěhé 野合). Confucio perse il padre all’età di tre anni, e fu allevato dalla madre, che riuscì ad assicurargli un’istruzione anche se la famiglia viveva in povertà.
Non ci sono notizie certe sulla vita di Confucio. La sua ascesa sociale lo pone nell’ambito della classe emergente Shì (士), a metà tra la vecchia nobiltà e la gente comune, alla quale, come Confucio, appartenevano uomini di talento ma di origini modeste che cercavano di raggiungere una posizione elevata grazie alle proprie doti intellettuali. Egli stesso, riferiscono i Dialoghi, vantava le sue umili origini che lo avrebbero spinto a sviluppare le sue capacità.[1]. Secondo Mencio (370 a.C. - 289 a.C.), Confucio si sarebbe occupato dell’amministrazione di negozi e di pascoli e bestiame [2]. Probabilmente, svolse compiti amministrativi per il governatore della provincia. Sima Qian, riferisce che dopo i cinquant’anni Confucio divenne ministro della giustizia del duca di Lu, ma fu in seguito costretto a dimettersi e ad andare in esilio. Iniziò quindi un lungo viaggio attraverso gli stati di Wei, Song, Chen, Cai, e Chu, cercando impiego presso i governanti come consigliere.[3].
Tornato nello stato di Lu, trascorse gli ultimi anni dedicandosi agli studi e all’insegnamento, circondato da un numero crescente di discepoli.
Nessun commento:
Posta un commento